Intervento Diretto Pubblico
In alcune aree del Paese prima del piano banda ultralarga del 2015, è stato affidato ad Infratel il compito di realizzare direttamente le infrastrutture vendendo poi il diritto d’uso agli operatori di telecomunicazioni. È quello che viene definito ‘modello diretto’. Secondo questo schema abbiamo realizzato circa il 90% dell’infrastruttura prevista dal piano e siamo, quindi, in fase di completamento. Si tratta di un modello di valore che consente al Paese di avere una rete pubblica che opera in regime di wholesale con gli operatori di telecomunicazioni.
Il Piano
Il Piano Nazionale Intervento Diretto è un piano che si può articolare in una serie di “Interventi Attuativi” realizzabili a mano a mano che si rendono disponibili le coperture finanziarie di provenienza pubblica. Ciascun “Intervento Attuativo” definisce le aree oggetto dello specifico Intervento, le risorse finanziarie, la tipologia di finanziamenti e relativi aspetti peculiari, il modello d’investimento prescelto e il cronoprogramma delle attività.
Il Piano BUL Intervento Diretto prevede la costruzione e la messa a disposizione degli Operatori di telecomunicazioni delle infrastrutture abilitanti l’offerta di servizi basati su connettività di almeno 30 Mbps nelle Aree Bianche del territorio nazionale.
Per ottenere tale risultato occorre realizzare almeno la porzione di rete definita come primaria, ovvero la rete che rende disponibile la fibra ottica ad una distanza minore o uguale di 400 metri dalle unità immobiliari (UI).
In ogni Comune oggetto dell’intervento devono essere collegate in modalità FTTH (con dispositivo di terminazione fibra interno all’edificio) tutte le sedi della PA (centrale e locale), dei presidi sanitari pubblici e i plessi scolastici.
Architettura di rete di riferimento
L’architettura tecnica di riferimento è quella nota con l’acronimo FTTx e consiste nel collegare ogni unità immobiliare ad uso residenziale ed ufficio ad una centrale locale (nodo di accesso), e da questa a tutta la rete, tramite fibra ottica. Lo stesso tipo di collegamento viene assicurato per le stazioni radio base per le telecomunicazioni mobili e per gli “hot spot” WiFi e WiMAX presenti sul territorio.
Il modello architetturale di riferimento suddivide la rete in tre blocchi principali:
• Rete primaria è la porzione di rete con la topologia tipicamente ad anello che connette il permutatore ottico presente all’interno del nodo principale a punti di snodo per:
- i nodi ottici secondari che rappresentano il punto di spillamento della fibra verso gli agglomerati di edifici da servire;
- gli armadi di distribuzione della rete in rame;
- le stazioni base di sistemi radio (mobili o fissi).
• Rete secondaria: è la porzione di rete che parte dai nodi ottici secondari posti sulla primaria e raggiunge in maniera capillare gli apparati di distribuzione (caso FTTC) o gli edifici (caso FTTB) o le singole unità immobiliari (caso FTTH); la topologia è ad albero. Nel caso di accesso FTTB e FTTH dovrà essere impiegato un Optical Terminating Box (OTB). Nel caso di accesso radio la rete secondaria è da intendersi a valle della stazione base verso l’utente finale e comprende anche il raccordo di cliente (rete verticale).
• Raccordo di cliente (rete verticale): è la porzione di rete interna all’edificio che connette il singolo cliente.
Dettaglio degli interventi
Il “Programma” si rivolge esclusivamente alle Aree Bianche, secondo quanto previsto dagli orientamenti comunitari e in coerenza con gli esiti della Consultazione Pubblica per gli Operatori di Telecomunicazioni per la Banda Ultralarga sul Territorio Nazionale.