Comune di Samugheo
Pubblichiamo l’intervento di Basilio Patta, sindaco di Samugheo, in Sardegna, il primo comune sardo in cui sono stati ultimati i lavori per la connessione del comune con la banda ultralarga
“Samugheo di recente è stato raggiunto dalla banda ultralarga, grazie a un progetto del MiSe, realizzato da Infratel Italia e EDS Infrastrutture S.p.A. Questo traguardo permetterà di incrementare le politiche dell’Amministrazione tese alla digitalizzazione dei processi amministrativi e degli uffici, anche con l’obiettivo di avvicinare l’ente ai cittadini, a cui già l’Amministrazione comunale offre vari servizi: la rete free, la app Municipium, i servizi bibliotecari (internet gratuito e attraverso la piattaforma MLOL accesso alle risorse multimediali del Sistema Bibliotecario del Barigadu). Il territorio del nostro comune, caratterizzato da altipiani, dolci e fertili colline intervallate da gole, si presta agli usi agricoli e risulta abitato sin dal Neolitico, come testimoniano le tante domus de janas, sepolture scavate nella roccia e articolate in più vani. Durante l’Età del Rame importante risulta essere la diffusione dei menhir: soprattutto dal sito di Cucu de Lai ne sono stati recuperati circa 300 frammenti con simboli vari scolpiti nella trachite. Tra i nuraghi quello meglio conservato e più accessibile è il monotorre Perda Orrubia. Altro sito di estremo fascino è il castello bizantino di Medusa di cui si conserva parte della poderosa cortina muraria, una torretta, una cisterna e i resti di una serie di ambienti di servizio e alloggio. Negli ultimi anni l’area è meta di escursionisti e arrampicatori, soprattutto per le sue falesie e per le grotte abitate dal geotritone sardo, immerse in un ambiente selvaggio e molto suggestivo. Il paesaggio rurale si contraddistingue per i pinnatzos, ricoveri dei pastori realizzati in pietra a secco e copertura a cupola, tanto numerosi da attribuire una forte impronta identitaria al luogo, per i muretti a secco e per gli animali al pascolo. Oltre che sulle imprese artigiane ed edili, infatti, l’economia è basata sulla pastorizia e si producono ottime carni e formaggi, ma anche vino, olio e pane. La vallata del Rio Acoro è rinomata per le sue vigne e per la presenza di mulini ad acqua, tuttora intatti, attivi fino agli anni Sessanta, Settanta del Novecento. Sono un esempio di archeologia della produzione, raccontano di un’economia del passato in cui la cerealicoltura era molto importante. Il centro urbano conserva parte del suo tessuto edilizio storico con le vie strette in curva e le abitazioni in trachite, spesso con cortile in cui si affacciano ambienti di servizio e talvolta un pozzo. Le case prospettano sulle strade attraverso portali in legno incorniciati da archi a tutto sesto. Un esempio è dato dalla casa padronale Serra, composta da diversi corpi di fabbrica di vari periodi, a partire dal XVI-XVII secolo. Nel centro si trova la chiesa di San Sebastiano edificata nel XVI secolo in stile gotico aragonese, mentre nell’agro sono le chiese di San Basilio e Santa Maria. Importante realtà è l’artigianato tessile, per far conoscere il quale nel mese di agosto si tiene la Mostra Tessingiu, che mette in vetrina oltre 60 artigiani e designer. La manifattura tessile è un’attività antica, ma il suo exploit economico si deve a una storia di imprenditorialità femminile che ha dato nuove opportunità di lavoro a tutta la comunità a partire dagli anni Cinquanta, Sessanta del Novecento. Per recuperare e conservare la memoria storica tessile nel 2002 nasce il Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda (MURATS), con un vasto repertorio di manufatti provenienti anche da altre parti dell’isola. Il borgo custodisce un patrimonio immateriale molto ricco: il ballo, la lingua sarda, le feste religiose, l’arte del pane, dell’intaglio del legno, del ferro battuto, della viticoltura, dell’allevamento e della macellazione, la cucina tradizionale. Si è mantenuta la memoria, l’uso e il confezionamento dell’abbigliamento locale e delle maschere carnevalesche, s’Urtzu e is Mamutzones. Importanti le manifestazioni di “A Maimone”, rassegna di maschere tradizionali sarde con ospiti esterni, il Carnevale estivo e la Sagra del Pane, nata per valorizzare l’importante cultura del pane. L’arrivo della banda ultralarga è stato salutato come una possibilità nuova di sviluppo e di scambi per il territorio per le sue imprese e per tutto il sistema socioeconomico e culturale”.